Giovanni Guizzardi
Mi capita ogni anno di dover spiegare ai miei alunni che una corrente artistica o filosofica reagisce a quella in voga per proporre un cambiamento di stile, di gusto o di pensiero che in seguito si impone e diventa quello dominante, finché qualcuno si stufa anche di quello e ne propone un altro. Sbuffano, annoiati, mentre cerco di dare un senso a questo avvicendarsi di -ismi, e mi domando spesso perché mi affanno tanto. Cosa mi frega, in realtà, che capiscano il travaglio di quegli uomini che dedicarono tanta parte della loro vita a questo scopo che a loro appare così remoto e insulso? Eppure mi frega, eccome. Solo che non capivo perché. Poi una sera ho visto la luce. continua